Sgombero dei profughi, no anzi: camminata ecosolidale

Sgomberare i profughi oppure ospitarli? Quando le “ruspe” sembravano imminenti, il sindaco Ongaro non ha confermato né smentito, e tuttavia ha accompagnato la camminata ecosolidale con i cittadini e i profughi di ieri mattina verso il santuario del Marzale, in occasione di “Puliamo il mondo”. E il presidente della fraternità degli ex allievi don Bosco ha raccontato la particolare vicenda dei 27 ospiti di via Colombo.

 

L’accoglienza ai profughi a Madignano si fa col volontariato, con le offerte dei cittadini e l’impegno personale, come spiega Paolo Ginelli, che per sostenere l’attività ha venduto l’automobile, mentre sua moglie ha venduto gli ori di famiglia. Non pochi cittadini del paese confinante con Crema hanno dato aiuto in vari modi, offrendo anche materassi. In via Colombo, a cento metri dalla Paullese, la fraternità degli ex allievi don Bosco, che fa parte della famiglia dei salesiani, ospita 27 profughi per lo più nigeriani: ventidue sono cristiani, tre islamici, ma le porte sono aperte a tutti, italiani disoccupati, sfrattati e senza lavoro, senza altra speranza, almeno per un periodo, che l’umana solidarietà. Stamattina Paolo Ginelli con un gruppo di abitanti e i profughi ha partecipato all’iniziativa “Puliamo il mondo” e una camminata ecosolidale verso il santuario del Marzale, carico di mille anni di storia, e un pic-nic nell’incantevole oasi verde tanto amata dai cremaschi. Anche il sindaco Guido Ongaro ha raggiunto il santuario con i profughi, per stemperare i toni. Al primo cittadino infatti è stata attribuita la volontà di sgomberare lo stabile di via Colombo, con il sostegno di un comitato locale. Nessuna conferma e nessuna smentita da parte di Ongaro, che oggi si fa fotografare accanto a Ginelli, già assistente sociale e assessore, di professione impiegato di banca. Ongaro annuncia un comunicato fra due giorni. Nello stabile non ci sarebbero spazi sufficienti, secondo alcune critiche, quindi ecco Ginelli mostrare le cinque ampie camere da letto e altre stanze: più di 300 i metri quadrati per 27 persone, arrivate all’inizio di agosto. Il corso di alfabetizzazione è già iniziato, condotto da un insegnante che aveva perso il posto di lavoro. Critiche accuse persino minacce a Ginelli da quanto si sa non sono mancate; intanto l’accoglienza prosegue, organizzata dal basso. Un ristorante pizzeria di Ripalta Arpina, “Cibo felice”, cucina per tutti, sostenuto anch’esso dalle offerte e dalla buona volontà. Il caso di Madignano ha incuriosito il mondo politico: sono arrivate telefonate anche da Roma, ma la fraternità salesiana rimane del tutto indipendente, estranea ad ogni schieramento. Problemi in paese? Alcuni vicini di casa giurano di no.

Lascia un commento