CASTELLEONE CR Sconcerto a Castelleone e nei Comuni vicini, per l’autorizzazione che il settore Ambiente della Provincia ha rilasciato alla centrale a biomasse proposta dalla ditta di pellet Godeca live, e preoccupazione anche a Crotta d’Adda. Ieri mattina infatti si sono svolte entrambe le conferenze dei servizi, quella decisoria per Castelleone, che ha concluso un iter che dura da circa due anni, mentre per il progetto di compostaggio della ditta Sovea a Crotta d’Adda è stata la prima riunione, seguita in serata da un’assemblea pubblica nella sala polivalente di via Maris. Il Comune di Castelleone, che da tempo si batte assieme a Ripalta Arpina, Montodine e Madignano contro l’autorizzazione della centrale a biomasse, sta meditando su un possibile ricorso al Tar. La lista civica che sostiene il sindaco Pietro Fiori, “Fare Castelleone”, ha pubblicato una lettera aperta al presidente della Provincia Davide Viola, affermando che “prima o poi qualcuno spiegherà a tutti i cittadini perché non sono state valutate le polveri ultrafini pm1, le polveri pm secondarie, che sono il 40% in più del dichiarato, e non si è tenuto conto dei dati Inemar sulla qualità dell’aria”. L’amministrazione provinciale aveva respinto il progetto della ditta Godeca, che però ha vinto il ricorso al Tar e ha modificato il progetto iniziale. La centrale comunque emetterà, ricorda Fare Castelleone, 1.325 chilogrammi di pm 2.5 all’anno, polveri sottili cancerogene, responsabili di malattie alle vie respiratorie. Il Politecnico di Milano ha riconosciuto che una centrale a biomasse diffonde un contenuto di polveri ultrafini 49 volte maggiore rispetto all’ambiente circostante.
I documenti che spiegano i motivi del via libera dell’amministrazione provinciale, che ha imposto alcuni obblighi alla ditta, indicati da Ats e Arpa, non sono ancora stati pubblicati. Ieri sera a Crotta d’Adda il pubblico della sala polivalente ha seguito la relazione dell’esperto incaricato dal Comune, Davide Gerevini, che messo in evidenza i dubbi sulla reale entità del traffico che sarà generato dal compostaggio di sfalci verdi. I dati forniti dalla ditta Sovea riguardano previsioni di massima su un’attività diluita nelle 24 ore, e non lasciano prevedere di quanto aumenterà il traffico di mezzi pesanti in località Fornace, e delle polveri che saranno sollevate, davanti alle case di un gruppo di residenti che lamentano di non essere stati considerati. E anche gli impatti odorigeni potrebbero riservare cattive sorprese.