Aria inquinata, il Pirellone respinge l’ordine del giorno ecologista

CREMONA E’ stato respinto senza dare motivazioni, secondo l’uso del Pirellone, l’ordine del giorno numero 16 dell’ultimo consiglio regionale, dal titolo “Azioni di contrasto all’inquinamento atmosferico e aggiornamento del Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria”. Mentre sono ancora alti i livelli di ozono, spesso con superamenti del valore obiettivo di 120 microgrammi per metro cubo registrati dalla centralina Arpa di via Fatebenefratelli a Cremona, e dati massimi che sfiorano la soglia d’allerta di 180 microgrammi, le associazioni ambientaliste, come i Cittadini per l’aria e altre, già si muovono per chiedere misure più coraggiose alla Regione Lombardia, visti i deboli risultati del Protocollo Antismog. L’ordine del giorno presentato da Niccolò Carretta ed Elisabetta Strada della lista Lombardi Civici europeisti ha chiesto di uscire dalla logica del provvedimento stagionale per attivare, come richiesto anche dalle associazioni cremonesi, misure permanenti, a partire dalle limitazioni ai veicoli diesel Euro3 ed Euro4, con l’obiettivo ultimo di vietare del tutto la circolazione dei veicoli sia a benzina che gasolio a partire dal 2025. Occorrerebbe poi incrementare il trasporto pubblico locale e regionale, il trasporto elettrico e sostenibile delle merci, e la rete delle ciclabili, in modo che entro il 2025, nelle aeree urbane, come Cremona, che resta area critica regionale per l’inquinamento atmosferico, circolino solo mezzi ad alimentazione elettrica o a metano, mentre per i collegamenti extraurbani vengano utilizzati mezzi a elettrico, benzina o gasolio ma a basse emissioni. Ci vuole dunque una rivoluzione, che la Regione può incoraggiare dando incentivi ai privati, per la riqualificazione energetica degli edifici e dei mezzi di trasporto, e anche alle aziende agricole in modo che usino tecniche a minore o basso impatto ambientale. A questo scopo servirebbe una Vas, Valutazione ambientale strategica, che renda possibili misure più incisive, con un bilancio regionale che preveda investimenti più cospicui. Altrimenti, concludono i due consiglieri regionali, la spesa sanitaria continuerà a risentire delle malattie croniche peggiorate dallo smog, per non parlare dei decessi prematuri. Secondo uno studio ministeriale, poi, ogni settimana in provincia di Cremona si registrano statisticamente almeno due decessi prematuri a causa dell’inquinamento, mentre le malattie tumorali, secondo i dati dell’Ats Val Padana, in vari casi superano la media regionale. Il presidente regionale Attilio Fontana e la sua giunta, però, hanno preferito non assumere impegni di questo tenore.

 

 

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